sabato 7 dicembre 2013

Il ritorno di Bruno Brazil

Ancora una volta Nona Arte ci permette di rivivere un’altra emozionante tappa della storia classica dei fumetti belgi. Si tratta del primo volume, molto bello, dell’integrale di Bruno Brazil, l’avventuriero dalla chioma argentina modellato sull’agente segreto James Bond e creato dal prolifico sceneggiatore Michel Albert Louis Regnier, in arte Michel Greg o Greg, redattore capo del settimanale Tintin, e dal disegnatore William Van Cutsem, in arte William Vance.

Autore di Howard Flynn, Ray Ringo, Bob Morane, Bruce J. Hawker, XHG-C3, XIII, Marshall Blueberry, Vance è all’epoca ancora giovane e, come si può notare, il suo stile ricorda molto quello dello yugoslavo Yaroslav Horak, disegnatore dal 1966 al 1984 delle strisce di James Bond per il Daily Express.
Il personaggio di Bruno Brazil è stato tradotto, in maniera saltuaria, sul Corriere dei Piccoli, poi sui pessimi Albi Ardimento dei Fratelli Crespi, sul Corriere dei Ragazzi e sul Vitt.



Il volume a colori, uscito in contemporanea alla versione pubblicata oltralpe da Le Lombard, ripropone i primi quattro episodi di 44 pagine ciascuno, pubblicati sul Tintin belga alla fine degli anni 60:

1. Lo squalo che morì due volte (Le requin qui mourut deux fois 11/68-31/68)
2. Commando Caimano (Commando Caïman 7/69-29/69)
3. Gli occhi senza volto (Les yeux sans visage 50/69-19/70)
4. La città pietrificata (La cité pétrifiée 3/71-18/71)

Ma il personaggio, come è scritto all’inizio del corposo apparato critico che precede gli episodi, è apparso su Tintin un anno prima, con cinque storie brevi a partire dal n.3 del 1967, non presenti nel volume. Queste storie sono già note ai lettori italiani in quanto sono apparse sul Vitt dal 1967 al 1968.

Ecco la primissima dal Tintin belga n.3 del 1967:







Sapendo che di Bruno Brazil esistono 10 episodi lunghi di 44 pagine e nove episodi brevi, è presumibile che la serie si completerà in tre volumi.
Non si potevano pubblicare tali episodi brevi spostando il quarto episodio lungo nel tomo successivo? Che fine faranno i racconti brevi, saranno recuperati da Le Lombard in un volume finale oppure non rientreranno nell’integrale?
In ogni caso, quali che siano le risposte, non possiamo non criticare questa scelta che penalizza i lettori francesi e italiani di BD, che seguono con passione le edizioni integrali e che si vedono privati, ancora una volta, di una rigorosa cronologia senza comprensibili ragioni.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Istintivamente la sfrenata passione per il fumetto franco-belga mi porterebbe a condividere quanto riportato nell’articolo. A quale purista della “Nona arte” non piacerebbe vedere i propri beniamini in edizioni rigorosamente cronologiche? Purtroppo esistono delle logiche di mercato alle quali è impossibile sottrarsi. Se da una parte è vero che Le Lombard avrebbe potuto fare meglio, inserendo gli episodi brevi nel primo integrale, è altrettanto vero che Nona arte, la casa editrice, è andata oltre ogni aspettativa, consegnandoci, grazie alla coedizione con i francesi, un volume strepitoso. Questa bellissima serie, finora stranamente trascurata e da troppo tempo assente nel nostro paese, ha finalmente trovato la giusta collocazione nell’infinito panorama delle attuali pubblicazioni. Grazie quindi ad Andrea Rivi che prosegue il certosino recupero dei grandi classici della Bande dessinèe. Chissà che Le Lombard, magari sollecitata proprio dai vostri puntuali interventi, non recuperi in futuro questi brevi episodi. Ce lo auguriamo!
Grazie per la cortese attenzione.
Pietro De Cicco LT

Anonimo ha detto...

Ragazzi, vi ringrazio dell'attenzione. Occorre però spiegare quelle che sono le scelte che fa un editore, magari una volta per tutte, sul tema della cronologia, che – diciamocelo – è caro solo ed esclusivamente a pochi. Faccio dei numeri e dico 100 persone in tutta Italia appassionatissime di bd. Cento. E secondo me sono andato per eccesso di una ventina di persone...
Un editore, però, deve pensare ad allargare questa base. Deve farlo se vuole arrangiare il pranzo con la cena e non limitarsi a edizioni amatoriali. E certe volte quelle scelte, che ai grandi fan sembrano strane, hanno invece spiegazioni logicissime.
Nel caso di BB, nonostante la scelta non sia nostra, è da noi TOTALMENTE condivisa con Le Lombard. Un lettore di bd medio si aspetta storie lunghe da 44 o più pagine. Non storielline brevi, che rischiano di essere spiazzanti anche per il loro contenuto “di prova”. E quindi all'inizio è stato giusto rispettare l'ordine cronologico dei volumi che il lettore medio si aspetta. Tanto il lettore hardcore potrà rifarsi sul terzo numero dell’integrale, dove – oltre a tutte le storie brevi – ci saranno anche tutte le pagine disegnate dell’undicesima storia mai terminata e addirittura un lunghissimo racconto in prosa con protagonista il Nostro.
Insomma, giusto per dire che si fa di tutto per accontentare tutti. Ma con un occhio sempre ad allargare la base, che credo e spero sia anche l’obiettivo del vostro blog.
Per finire, pensate solo se avessimo iniziato il LL della Gazzetta con le primissime storie... Ma anche se avessimo seguito l’ordine cronologico in MV: ci saremmo giocati subito i – pochi ma fondamentali – lettori più giovani.
Un abbraccio e alla prossima!

Andrea

Anonimo ha detto...

Una richiesta all'amico Andrea. E' possibile che venga pubblicato anche in Italia il 4° Integrale di Jil Jordan?