domenica 25 maggio 2014

Tintin, il giornale dei giovani dai 7 ai 77 anni



Nel dopoguerra la rivista settimanale era lo strumento principale, se non unico, per la pubblicazione di BeDé dell’area franco-belga, e lo è stata per molti decenni successivi. L’album, che raccoglieva e ripubblicava le storie apparse a puntate, era un’assoluta eccezione e non tutti i personaggi godevano di questo privilegio, in cartonato o in brossura. Oggi invece la quasi totalità delle BeDé è pubblicata direttamente in albo cartonato, tra le poche eccezioni, la più rilevante è costituita dalla Dupuis che prepubblica ancora le sue vedette su Le Journal de Spirou.

Se adesso, nella cronologia delle storie di un personaggio, è molto semplice indicare la prima pubblicazione di un’avventura, per quanto riguarda il periodo dagli anni ’50 agli anni ’80 tutto diventa più complicato, perché non si può fare riferimento esclusivo alla prima edizione in album. Le storie di un personaggio nei cartonati o nei brossurati non sono sempre state pubblicate nello stesso ordine di apparizione sulla rivista, e talvolta qualche storia, per i motivi più disparati, è stata saltata o ripubblicata solo molti anni dopo.


Ancor più difficile nel caso del settimanale Tintin: in Belgio e in Francia per molti anni sono state pubblicate tre versioni “parallele”, anche se non totalmente uguali, senza considerare le edizioni tradotte in altri paesi. Se l’edizione belga è comunemente utilizzata come prima pubblicazione ufficiale su rivista è perché in Belgio il periodico è apparso circa due anni prima che in Francia. Questo ritardo ha fatto sì che alcune storie dei primi anni non sono mai apparse nell’edizione francese, e altre, come ad esempio le prime avventure di Blake e Mortimer, solo con anni di ritardo. Le riviste avevano redazioni diverse per meglio adattare i contenuti ai giovani dei diversi paesi, ed esistevano anche problemi di “censura” conseguenza delle diverse leggi sull’editoria giovanile in vigore nei due paesi, che provocavano la modifica o l’esclusione di tavole e anche dell’interra storia.
Si comprende quindi come l’edizione belga in lingua francese sia ritenuta la più integra e sia diventata prassi comune indicarla come prima pubblicazione della storia, per il periodo che va dal 1948 al 1989.



   
L’edizione belga di Tintin dell’editore Le Lombard nasce il 26 settembre del 1948 in due versioni: una in lingua francese, l’altra in fiammingo (intitolata Kuifje, nome del personaggio principale in quella lingua). Le due testate hanno una vita molto lunga. La versione in francese chiude il 29 novembre del 1988, e nei 43 anni sono pubblicati 2202 numeri, in annate con la numerazione che riprende all’inizio nell’anno. La versione fiamminga continua sino al 26 settembre 1989, per un totale di 2244 numeri, con il medesimo criterio di numerazione.
   

Nata qualche anno dopo, l’edizione francese ha un percorso meno lineare:
   

- Una prima serie denominata “Tintin” dal 28 ottobre 1948 al 2 gennaio 1973, per un totale di 1262 numeri numerati progressivamente.

   
- Una seconda serie dal titolo “L’hebdoptimiste Tintin” dal 9 gennaio 1973 al 9 settembre 1975, per 140 numeri, sempre con numerazione progressiva.

   
- Una terza serie ribattezzata “Nouveau Tintin” dal 16 settembre 1975 al 29 novembre 1988, comprendente 690 numeri, numerati progressivamente.
   
A quel punto le edizioni francese e belga si unificano, e il settimanale prende il nome di “Tintin Reporter”, edito da YetiPress. Appare nelle edicole dal 9 dicembre 1988 al 28 luglio 1989, con una vita effimera di soli 34 numeri e una fine imprevista, culminata in una comunicazione di “sospensione temporanea in attesa di una revisione della formula”.

   
Dopo qualche mese la sua vita riprende per un’ultima serie, ma il titolo perde il nome Tintin in ogni sua forma. La rivista diventa “Hello BeDé” ed è pubblicata dal 26 settembre 1989 al 29 giugno 1993, nuovamente da Le Lombard, per un totale di 197 numeri. La versione fiamminga  diventa “Hello Bede/Kuifje”. La numerazione è progressiva per l’edizione francese, per annata per quelle nelle due lingue del belgio.


Sull’ultimo numero compare la frase “Une Histoire s’acheve… ma l’aventure continue”. Ma non è più l’avventura dell’edicola e delle storie a puntate, ma quella - e solo quella - degli albi cartonati…
Anche se l’edizione belga in francese è quella più “completa” per quanto riguarda le bandes dessinées, su di essa non sono state pubblicate alcune storie apparse nell’edizione fiamminga e nell’edizione francese. In tali casi è giocoforza segnalare questa eccezione.
Le vicissitudini della testata dalla metà degli anni ’80 all’inizio degli anni ’90 dipendono principalmente dalla trasformazione del mercato dei periodici per ragazzi, diventato meno ampio e remunerativo, e nel corso del tempo affiancato e sostituito da quello degli album. Per quanto riguarda questo periodico però la mancanza di nuove avventure di Tintin (l’ultima inedita era stata pubblicata nel 1975), la perdita dell’uso del nome Tintin e probabilmente una politica editoriale non efficace o poco convinta, gli hanno impedito le trasformazioni che invece hanno consentito all’eterno rivale Spirou di essere ancora presente nelle edicole.

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