mercoledì 16 luglio 2014

Régric, l’allievo della scuola di Bruxelles


Buongiorno Régric. Una nuova casa editrice italiana, la Nova Express, non molto tempo fa ha iniziato a pubblicare, per la prima volta nel nostro paese, le avventure del personaggio Lefranc. Tu sei l’autore che ha ereditato il compito di proseguire la serie, vuoi presentarti ai nostri lettori italiani e dirci come ti sei appassionato alla bande dessinée?

Régric: In realtà mi chiamo Frédéric Legrain. Ho iniziato ad amare il disegno fin da quando ero bambino. Ho conosciuto il fumetto attraverso le riviste francesi che pubblicavano i supereroi americani come Strange o Spécial Strange dove erano presenti personaggi come Daredevil, Iron Man e Spiderman. Poi, dopo in po’, ho scoperto la bande dessinée franco-belga. I miei fumetti preferiti erano Tintin, Yoko Tsuno, Alix, Blake e Mortimer, senza dimenticare Gaston Lagaffe e Astérix. Non saprei spiegarti per quale motivo, ma Hergé, Jacques Martin, E.P Jacobs e Bob de Moor, gli autori della cosiddetta Scuola di Bruxelles, mi hanno stregato e hanno influenzato, in seguito, il mio stile di disegno. Da grande ho lavorato per diversi anni nell’industria dei cartoni animati fino a quando ho avuto la fortuna di incontrare Jacques Martin che, come tu ben sai, è il creatore dei personaggi di Alix e Lefranc. Insieme a lui, ho cominciato a realizzare degli album didattici sulla storia dell'aviazione. Dopo di che, mi fu affidata la responsabilità di riprendere la serie Lefranc. E dal 2009, mi occupo della progettazione e realizzazione grafica delle sue nuove avventure.
Come hai iniziato a lavorare sulla serie di Lefranc ?

Régric: Le Editions Casterman, che pubblicano in volume le avventure di Lefranc, mi hanno chiesto se mi sarebbe interessato disegnare il personaggio. A quel tempo, c'era già un disegnatore che lavorava alla serie. Il mio compito sarebbe stato quello di realizzare un album ogni due anni, in maniera tale che il mio lavoro potesse essere alternato a quello del mio collega che aveva gli stessi tempi di scadenza. In questa maniera, l’editore era sicuro di poter contare sulla pubblicazione annuale di almeno un album. Jacques Martin approvò il mio arrivo alla serie e la mia prima storia di Lefranc: Noël noir fu l’ultima che egli vide prima della sua scomparsa. In questi ultimi anni, le cose sono cambiate e, nel frattempo, sono rimasto l'unico disegnatore delle avventure di questo personaggio.

Quali sono i tuoi prossimi progetti ?
Régric: Sto terminando il prossimo album di Lefranc, l’avventura è ambientata a Cuba. Poi, il nostro eroe partirà per l'Antartico ...

Per alcuni mesi sei venuto a lavorare a Roma. Hai avuto modo di apprezzare i fumetti italiani ?
Régric: A Roma ho scoperto gli albi di Dylan Dog e Martin Mystère, lo stile di Giancarlo Alessandrini è molto affascinante. In lui ho notato l’influenza di Giraud/Moebius ma anche una libertà e una vivacità nel disegno che mi sono piaciuti davvero molto. Per il resto non conosco molto bene il fumetto italiano, a parte Hugo Pratt, ovviamente.

Quali sono i tuoi interessi fuori dal campo della bande dessinée?
Régric: I ritmi di lavoro mi lasciano pochissimo tempo libero e questo non mi consente di poter coltivare particolari hobby. Anche le mie vacanze devono essere necessariamente di breve durata, ma non mi lamento perché faccio quello che ho sempre desiderato fare. E questo è un grandissimo privilegio! 
Grazie Régric.
Régric: Grazie a voi. Spero che i lettori italiani apprezzeranno le avventure di Lefranc, del resto parecchi episodi sono ambientati proprio nel vostro paese.

Frédéric Legrain in arte Régric è nato nel 1969 a Seine Saint-Denis in Francia. Disegnatore e sceneggiatore si ispira agli autori della cosiddetta «Scuola di Bruxelles».
Ha pubblicato il suo primo fumetto all'età di 14 anni: una parodia de Chasse aux Trésors (Bédésup "spécial Tintin"); in seguito pubblica diverse storie brevi di Triolo (edizioni Fleurus) e Jet (ed. Lombard). Dal 1994, inizia a lavorare nella produzione di cartoni animati, dove ha, in particolare, realizzato disegni per Lucky Luke.


Nel 2003 incontra Jacques Martin che gli affida la realizzazione di tre albi della serie Le voyages de Lefranc – L’Aviation. Questa è la prima tappa che lo porterà a diventare, nel 2009, disegnatore ufficiale delle avventure di Lefranc, il personaggio creato da Jacques Martin. In seguito disegna tre album di questa serie, il quarto è prossimo all’uscita.
In puro stile “Linea Chiara” realizza nell’anno 2011 un’avventura di Ana Purna intitolata Eté indien pour la Mini pubblicata dalle edizioni Paquet. Per l’editore spagnolo Netcom2 disegna una ministoria di due tavole del personaggio Barelli per omaggiare l’opera del maestro Bob de Moor. Régric è l’autore delle copertine della ristampa delle avventure di Lefranc denominata: Lefranc 1952-2012. La prima di queste, è stata utilizzata dall’editore italiano Nova Express per la cover del suo primo integrale.

 
Cronologia di Régric

Le voyages de Lefranc – L’Aviation


di Jacques Martin (t) e Régric (d)

1 – L’Aviation (1) Des origines à 1914, Casterman 2004

di Jacques Martin (t) e Régric (d)

2 – L’Aviation (2) De 1914 à 1916, Casterman 2005



di Jacques Martin (t) e Régric (d)

3 – L’Aviation (3) De 1917 à 1918, Casterman 2007

Lefranc


di Michel Jacquemart (t) e Régric (d)

20 – Noël noir, Casterman 2009


di Thierry Robberecht (t) e Régric (d)

23 – L'Éternel Shogun, Casterman 2012



di Thierry Robberecht (t) e Régric (d)
24 – L’enfant staline, Casterman 2013

  
di prossima pubblicazione :  
di Roger Seiter (t) e Régric (d)
25 – Mission Cuba, Casterman 2014
One shot:


di Régric (t) e (d)

Eté indien pour la Mini, Paquet 2011


1 commento:

Sauro Pennacchioli ha detto...

Mi chiedevo se Duchateau si fosse ispirato a Poe, Doyle o Carr per la svolta misteriosa di Ric Roland. In un testo nell’albo in edicola si dice Carr, ma nell’episodio si cita Poe, che ha inventato il giallo come variante razionale dei racconti misteriosi che scriveva.

Non credo di avere più l’Albo Ardimento con la prima edizione degli Spettri della notte. Chi ce l’ha potrebbe andare a controllare se le minchiate venivano corrette dalla redazione italiana: per esempio, invece di verificare se sull’auto precipitata c’è un cadavere, Ric Roland va a contare uno a uno gli abitanti! Sarebbe bastato scrivere che per alcuni giorni l’auto non era raggiungibile giù nel precipizio.

Diversamente da come pensavo, Tibet smbra non c’entrare niente con tali assurdità.

Malgrado questo, i due ultimi albi di Ric, degli anni sessanta, sono scritti meglio e disegnati meglio di quelli degli anni settanta. Anche i colori sono decisamene superiori. Forse nei primi anni settanta si è risparmiato sulla redazione?

Quanto a Lefranc, di cui si parla in questo post, è un personaggio incredibile. Io ho letto solo le prime storie scritte da Jacques Martin, sono veramente suggestive. La prima sembrerebbe un plagio di James Bond, ma forse il personaggio di Ian Fleming non era ancora uscito. Martin aveva persino la passione dello sci come Fleming. Tutto molto misterioso.

Alla traduzione di Lefranc, come nell’ultimo Ric Roland, c’è sempre l’illustre Gaspa.