mercoledì 10 settembre 2014

Blueberry e il "cavallo di ferro"


L’uomo dalla stella d’argento

Nella cronologia di Blueberry, l’episodio L’homme à l’etoile d’argent (1969) costituisce un caso a sé, perché è l’unico one-shot della saga, interlocutorio fra il primo ciclo sulle guerre indiane e il secondo sulla ferrovia. Charlier mostra l’eroe che, momentaneamente smessi gli abiti militari, è richiesto dai pavidi maggiorenti della cittadina di Silver Creek, dominata dalla banda di Sam Fass, nome che ricorda quello del fuorilegge rapinatore di treni e banche Sam Bass [1851-1878]. Nominato sceriffo deve riportare la legge, in un clima da Mezzogiorno di fuoco, scontrandosi con i componenti della banda e con la popolazione imbelle e\o connivente della cittadina, con l’eccezione della solita maestrina coraggiosa, miss Marsh, e del giovane Sunny (in originale Dusty). Con il loro aiuto e quello del fedele ubriacone Jimmy Mac Clure, Blueberry sconfigge la banda riportando l’ordine nella città, allontanandosi alla fine come Alan Ladd nel film Shane (Il cavaliere della valle solitaria), lasciando il cuore infranto della maestrina.




Non mancano un giudice corrotto, il barista complice, le scazzottate e i duelli dentro e fuori dal saloon, le scene nella prigione, insomma tutta la tipica tematica di questo genere di racconti. Nell’episodio Giraud inizia a costruire meglio l’impaginazione delle vignette, riuscendo, pian pianino, a distaccarsi dagli insegnamenti di Jijé, anche se ancora non sembra padroneggiare bene il disegno dei volti dei personaggi, le cui fattezze, spesso, risultano differenti da una tavola all’altra, come dimostra il volto del giudice, che solo nelle ultime pagine acquista chiaramente la fisionomia dell’attore Charles Laughton.



6. L'homme à l'étoile d'argent
Pilote dal n.337 del 07/04/1966 al n.360 del 15/09/1966

Album Dargaud nel 1969


La ferrovia

L’epopea western deve gran parte del suo fascino anche alla conquista degli immensi territori inesplorati, che furono collegati alle grandi città costiere grazie alle costruzione delle reti ferroviarie, con tutti i problemi derivati dall’attraversamento dei territori indiani. E uno sceneggiatore attento quale era Charlier non poteva non inserire Blueberry in un simile contesto.



Il risultato furono quattro episodi: Le cheval de fer (1970), L’homme au poing d‘acier (1970), La piste des Sioux (1971) e Le general Tete Jaune (1971). In essi viene raccontata la storia della costruzione di una linea transcontinentale, la Union Pacific, attraverso la terra dei Sioux. I disagi derivati dalla costruzione della strada ferrata sulla popolazione pellerossa, accentuata dagli incidenti creati ad arte dalla concorrente Central Pacific, scatenano una loro feroce reazione guidata da Toro Seduto e Nuvola Rossa con la conseguente rappresaglia da parte del 7mo Cavalleria.



Nel corso della lunga storia Charlier ha inserito alcuni personaggi che sono entrati a pieno titolo nell’epopea di Blueberry. Facciamo la conoscenza di Red Neck, che diventa inseparabile con Jimmy Mac Clure: i due, oltre che essere amanti dell’alcool, si rivelano fondamentali “spalle” per Mike aiutandolo spesso a uscire da situazioni di estremo pericolo. Poi c’è il generale Dodge [maggior generale Grenville M. Dodge, 1831-1915] che durante la guerra civile apprendiamo essere stato la causa del naso rotto di Blueberry (evento mostrato successivamente in un episodio della serie sulla giovinezza), il quale richiede l’aiuto del focoso militare per risolvere i problemi creatisi con i pellerossa durante la costruzione della linea ferroviaria. Entra a far parte di quell’universo anche la prima figura femminile che ciclicamente intersecherà le avventure di Mike, la grassona Guffie Palmer, sedicente direttrice di una compagnia di guitti, in realtà tenutaria di un bordello itinerante; Guffie, fatte le debite differenze, ricorda la Bianca Castafiore creata da Hergé nell’universo maschilista di Tintin.



Ben delineato è il pistolero Jethro Steelfingers, cosiddetto per una protesi di ferro che sostituisce una mano tagliata dai Sioux in un vecchio scontro, incarnazione dei cattivi interpretati sul grande schermo da Jack Palance e che si rivela per Mike un antagonista di tutto rispetto al soldo della Central Pacific. Come si conviene a ogni cattivo di una storia manichea, anche Jethro finirà male, vittima dei propri intrighi. Nell’ultima parte della storia entra in scena il generale Mac Allister, un ottuso e sanguinario militarista che Charlier ricava dalla controversa figura del Generale Custer. E, di fatto, Allister  perpetra un genocidio di inermi indiani, un atto di accusa che l’autore riprende dalla cultura revisionista di quegli anni sulla conquista del west, che ebbe il suo acme nei celebri film Soldato blu, sul massacro di nativi americani a Sand Creek, e Il piccolo grande uomo.



Il racconto sullo scontro fra cavalleggeri e Sioux e Cheyennes è da antologia! I ripetuti attacchi e inseguimenti da una parte e dall’altra e il susseguirsi di colpi di scena mantengono alta la tensione dalla prima all’ultima pagina, a dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, della maestria di Charlier nel saper costruire una trama avventurosa. Forse sembra un poco esagerata la continua esibizione, che rasenta l’inverosimile, dell’ingegno di Mike nello sfuggire alle continue trappole tesegli dagli avversari e dal destino! Tale modo di costruire una storia ovviamente era dettato, oltre che dalla bravura del soggettista, anche dalla prepubblicazione a puntate di due pagine alla volta sul settimanale Pilote.



Nel corso della storia Mike è ripetutamente accusato di parteggiare per il popolo rosso, caratteristica che lo rendeva particolare nel panorama degli eroi western dell’epoca; viene anche incolpato ingiustamente di avere sottratto 300.000$ destinati alle paghe degli operai della ferrovia, espediente, quest’ultimo, che Charlier riutilizzerà in seguito, sviluppandolo in maniera molto più complessa e drammatica, nel lungo ciclo sull’oro confederato.


Per quanto concerne l’arte di Giraud, l’artista inizia a sentire il personaggio come una propria creatura, dimostrando una maggior scioltezza nella costruzione delle tavole, zeppe di particolari e di pennellate di nero: siamo ancora lontani dal nitore dell’Incal di Moebius e da Mister Blueberry, però, che potenza di disegno! 


7. Le cheval de fer
Pilote dal n.370 del 24/11/1966 al n.392 del 27/04/1967
Album Dargaud nel 1970

8. L'homme au poing d'acier
Pilote dal n.397 del 01/06/1967 al n.419 del 02/11/1967
Album Dargaud nel 1970

9. La piste des Sioux
Pilote dal n.427 del 28/12/1967 al n.449 del 30/05/1968
Album Dargaud nel 1971

10. Général "Tête Jaune"
Pilote dal n.453 del 27/06/1968 al n.476 del 05/12/1968

Album Dargaud nel 1971

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