mercoledì 28 ottobre 2015

Hud le spécialiste


Nel marzo del 1967 si conclude sulle pagine del Journal de Spirou Le duel, ventiduesimo episodio delle avventure di Jerry Spring. Con questa storia viene sospesa sul settimanale la pubblicazione della serie western che vi compare da oltre dieci anni, oggi ritenuta uno dei capolavori della Bédé dell’età d’oro.
L’edizione in album delle avventure di Jerry Spring si è interrotta ancor prima, per l’esattezza nel 1965 con Mon ami Red, il quindicesimo volume. Le ragioni di questa, oggi sorprendente, decisione sono da imputare alle vendite non soddisfacenti, almeno a quanto sostiene a quel tempo l’editore Dupuis. Qualcuno parla però di un pretesto che nasconde ben altre motivazioni.



Anche se impegnato su altri fronti, primo fra tutti Tanguy e Laverdure su Pilote, Jijé sogna di riprendere in qualche modo le storie del suo cow-boy, con l’aiuto di Lob per i testi e di Derib per i disegni. Sembra voler ricreare è un sodalizio a tre, come quello che ha visto nascere Blueberry. Ovviamente Derib è più che lieto di lavorare con una figura mitica come Jijé sul suo personaggio capolavoro.



Negli sviluppi di questa promettente collaborazione, un’agenzia contatta Jijé per conto di Johnny Halliday. L’attore è il protagonista de Gli specialisti, un film western di Sergio Corbucci  dove interpreta il ruolo di Hud, e ne vorrebbe un adattamento a fumetti per un nuovo settimanale, Johnny, il cui titolo non ha bisogno ovviamente di spiegazioni.



Per i testi della storia Jijé si rivolge a suo figlio Philippe Gillain, che qui utilizza stranamente lo pseuodonimo di Philipp invece del consueto Philip, suo collaboratore anche per alcuni episodi di Jean Valhardi e Jerry Spring.
Nell’aprile del 1970, al ritmo di due pagine per volta, Hud le spécialiste debutta con il primo numero del settimanale che reca sulla testata il volto del “cowboy” Johnny Halliday.
Ma le cose non vanno per il verso sperato, le vendite sono scarse e Jijé non viene pagato. Cessa quindi la sua collaborazione nel sesto numero, che contiene solo un’unica tavola, lasciando in sospeso la storia. La vita del settimanale non è molto più longeva, visto che nel numero successivo si conclude senza tanti rimpianti da parte dei, pochi, lettori.



Le undici tavole rimaste di Hud le spécialiste non sono certo tra le cose migliori di Jijé. Vincolato dall’immagine del protagonista e dalla corrispondenza con il film, sembra aver lavorato in parte per esigenze economiche (legittime anche se vane) e in parte per staccare un po’ dalle acrobazie aeree di Tanguy e Laverdure, da lui poco amate anche se magnificamente realizzate. Inconsueta e poco felice appare l'impostazione della tavola e delle vignette, lontana da quella classica su tre o quattro strisce.




Sempre affascinato dal tema, si lascia coinvolgere nel progetto di una serie di albi tratti dai film di Sergio Leone di cui disegna anche alcune tavole. Fallita l'operazione per le eccessive richieste del regista a Dargaud, nel 1974 Jijé torna alle preferite ambientazioni western con la ripresa di Jerry Spring su Le Journal de Spirou, di cui realizza altre tre avventure fino alla fine del 1977.


1 commento:

Sauro Pennacchioli ha detto...

Non c'entra niente, ma avete visto quel pazzoide che ha dato del nazista a Tintin?

Bisogna fare subito qualcosa, perché ha scritto addirittura un post argomentando questa terribile accusa in un blog concorrente giovane ma già prestigioso. Questo qui:


http://sauropennacchioli.blogspot.it/